lunedì 12 ottobre 2009

Immaginazione

lunedì 12 ottobre 2009

C'è una coppia di clienti inusuale, perché non mi è mai capitato che un morto portasse un vivo nel locale. Nemmeno il contrario, sia chiaro.

Si tratta di un ragazzo, a occhio più piccolo di me ma più grande di Jaz, e una donna. Jaz li ha fatti accomodare e i due hanno iniziato a parlare a gran voce, di una cosa tra l'altro senza molto senso.

Lui: — Cristo, sei diventata un'americana del cazzo.
Lei: — Ma se lo fanno tutti.
— Solo gli americani del cazzo mettono ketchup sugli spaghetti.
— Hai vissuto tredici anni manco, che vuoi saperne. Magari non si era diffusa la moda.
— Spesso una moda della Terra arriva pure qua. Me la sono persa?
— Mode culinarie, anche? Teddy ha detto che non mangiate.
— Mangiamo. Ci sono pillole che fan venir fame.
Jaz si avvicina loro con una birra e un bicchiere di latte. — Che costano come la Madonna — dice.
— Ci vuole il giusto pusher — fa l'altro ragazzo, che chiameremo Caschetto per via dei capelli, accettando il bicchiere di latte.
La donna guarda Jaz. — Non ho ordinato una birra.
— Infatti è mia — risponde Jaz. Guarda Caschetto. — Allora, com'è andata?
Lui esita, fa un sorso di latte e dice: — Sono padre.
Jaz rimane a guardarlo. Poi guarda la donna. — Ah.
— Non ah, meglio uh — fa Caschetto.
Jaz annuisce.
— Tra l'altro —, Caschetto si rivolge alla donna, — lui è quel mio amico di cui ti parlavo. — Indica Jaz.
— Oh, sei tu che hai cent'anni.
Jaz sorride ironico. — Non li dimostro? — Allunga la mano, la donna la stringe. — Jaz.
— Angela.
Caschetto guarda in mia direzione, che sto dietro al bancone, poi si rivolge a Jaz. — Dov'è finita Anissa?
— Ha trovato nuovi interessi.
— Uh.
— Lavora con lo Sceriffo e quando le gira viene a trovarci. Adesso abbiamo Lorenzino.
Caschetto torna a guardarmi e sorride. — E gli lasci i polli?
— In genere spennano lui, ma sì, i polli.
— E gli affari?
— Del bar o cosa?
— Del Grande Piccolo Regista Jaz — replica Caschetto.
— Vendo solo roba vecchia. Ma raccontami un po' tu.
— Eh, niente di che. Torno, scopro che ho un figlio, che lei non mi ama più — indica Angela — e che la Terra puzza.
Angela lo guarda male. — Io non ti amavo manco prima, sia chiaro.
— Non ho niente contro i pedofili — le dice Jaz.
Angela fa un respiro, come preparandosi a un discorso. — Allora, io non ho ma-
Jaz la interrompe, rivolgendosi a Caschetto: — Fra quanto torni?
— Un mese.
— Te ne fai due?
— Già.
— Io ne volevo di più — mormora Angela.
Jaz la guarda. — Però sulla Terra è illegale la pedofilia, eh.
Caschetto ride. Angela fa gli occhi al cielo e cambia discorso: — Ma quindi ci vengono scrittori, qui?
— Tra gli altri — risponde Jaz.
— Ci potremmo portare Lars — dice Angela.
Caschetto fa spallucce.

Tempo dopo se ne vanno, e Jaz torna al bancone. Oggi non lavora perché molti dei suoi Smistatori sono in ferie. Da solo non conviene mai entrare in Faerie.

— Fammi il cicchetto — dice.

Alias 'sparami venti bicchierini di vodka uno dopo l'altro'. Inizio a versargli il primo.

— Chi erano? — gli chiedo.
Sorride. — Il frutto dell'immaginazione di qualcuno.

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